Tiramisù: storia e innovazione
Oggi il nostro omaggio va al dolce italiano più amato nel mondo.
Adulti e bambini impazziscono quando se lo ritrovano davanti.
Quei suoi savoiardi inzuppati nel caffè che si sposano magnificamente con il mascarpone, decorato per ultimo con un tocco di cacao amaro.
Sentite già in bocca quella combinazione perfetta ed equilibrata tra dolce e amaro?
Noi stiamo sognando!
Grazie Aldo Campeol che hai inventato il tiramisù!
Adulti e bambini impazziscono quando se lo ritrovano davanti.
Quei suoi savoiardi inzuppati nel caffè che si sposano magnificamente con il mascarpone, decorato per ultimo con un tocco di cacao amaro.
Sentite già in bocca quella combinazione perfetta ed equilibrata tra dolce e amaro?
Noi stiamo sognando!
Grazie Aldo Campeol che hai inventato il tiramisù!
Tiramisù: la storia e l’omaggio al suo creatore
Si, oggi il nostro pensiero va proprio a lui: il creatore del fantastico, famosissimo e squisito tiramisù, Aldo Campeol.
Scomparso pochi giorni fa all’età di 93 anni, il papà di questo strepitoso dessert, ci lascia però un dolce e soffice ricordo, che continuerà ad accompagnarci nei momenti di festa e di convivialità.
Secondo voi è un caso che si chiami tiramisù? Noi solo al pensiero non possiamo che TIRARCI-SU!
Ma quale la storia della sua origine?
Qualche tempo fa erano diverse le credenze sul luogo di nascita di questo dolce. C’è chi credeva fosse nato in Toscana, precisamente a Siena, data la forte somiglianza con un altro dolce del posto: la zuppa del duca. Tale convinzione, però presentava delle difformità, poiché sia i savoiardi che il mascarpone (ingredienti principali del tiramisù) erano poco diffusi nella pasticceria di questa regione.
Inoltre, c’era chi lo riteneva un dolce di origine emiliana, in quanto simile al “Dolce Torino”, nel quale però veniva utilizzato il burro al posto del mascarpone.
Ma la volete sapere la verità? Molti possono prendersi il merito, ma il vero luogo di nascita del tiramisù è lo storico ristorante “Le Becchierie” a Treviso, gestito da Aldo Campeol e sua moglie, co-autrice insieme allo chef Roberto Linguanotto della ricetta originaria di questo eccezionale dolce.
Che fantastica invenzione!
Scomparso pochi giorni fa all’età di 93 anni, il papà di questo strepitoso dessert, ci lascia però un dolce e soffice ricordo, che continuerà ad accompagnarci nei momenti di festa e di convivialità.
Secondo voi è un caso che si chiami tiramisù? Noi solo al pensiero non possiamo che TIRARCI-SU!
Ma quale la storia della sua origine?
Qualche tempo fa erano diverse le credenze sul luogo di nascita di questo dolce. C’è chi credeva fosse nato in Toscana, precisamente a Siena, data la forte somiglianza con un altro dolce del posto: la zuppa del duca. Tale convinzione, però presentava delle difformità, poiché sia i savoiardi che il mascarpone (ingredienti principali del tiramisù) erano poco diffusi nella pasticceria di questa regione.
Inoltre, c’era chi lo riteneva un dolce di origine emiliana, in quanto simile al “Dolce Torino”, nel quale però veniva utilizzato il burro al posto del mascarpone.
Ma la volete sapere la verità? Molti possono prendersi il merito, ma il vero luogo di nascita del tiramisù è lo storico ristorante “Le Becchierie” a Treviso, gestito da Aldo Campeol e sua moglie, co-autrice insieme allo chef Roberto Linguanotto della ricetta originaria di questo eccezionale dolce.
Che fantastica invenzione!
Tiramisù: un dolce antico che sa di innovazione
Il grande amore per questo dolce, antico e semplice allo stesso tempo, ha fatto nascere negli anni numerose varianti e tantissime competizioni tra rinomati e novelli chef di tutto il mondo, il cui unico protagonista è lui: il tiramisù.
Un esempio è il “The Word Trophy of Professional Tiramisù” organizzato dalla Federazione Internazionale di Pasticceria, Gelateria e Cioccolateria (FIPGC). Tale competizione si è tenuta presso l’Host Milano, il salone internazionale della ristorazione, dal 22 al 26 ottobre 2021 e ha visto competere in due categorie diverse (il Tiramisù classico e il Tiramisù innovativo) più di 70 pasticceri provenienti dal Giappone, dall’Australia, dal Messico, dal Brasile, dalla Svizzera, dalla Francia e non potevano mancare, ovviamente, gli Italiani.
Ad aggiudicarsi la vittoria in entrambe le sezioni è stata la Francia, grazie al pasticcere Nabil Barina, il quale ha utilizzato nella preparazione del tiramisù classico gli ingredienti tradizionali, scegliendo quelli di altissima qualità e creando da zero i savoiardi. Nella sua variante innovativa ha invece sbalordito tutti con la combinazione perfetta creata tra cocco, frutto della passione e mango.
Gli altri concorrenti non si sono comunque smentiti: il Brasile, ha fatto leva sull’utilizzo del suo caffè 100% made in Brasil; c’è chi ha azzardato con la bagna al Nero d’Avola, chi con la birra; non parlando della combinazione creata tra il Mirin (liquore tipico del Giappone), il lime e la menta.
In poche parole, si è dato via libera alla fantasia e alla creatività. Adesso non ci rimane che aspettare il “Tiramisù World Cup” competizione che si terrà il 21 marzo 2022, per vedere chi sarà il prossimo vincitore.
Nell’attesa ci mangiamo una buona fetta di tiramisù e se volete sperimentare qualche ricetta innovativa, provate le nostre varianti di Tiramisù: al pistacchio, al limoncello, alle pesche, al miele e anche quello vegano.
Un esempio è il “The Word Trophy of Professional Tiramisù” organizzato dalla Federazione Internazionale di Pasticceria, Gelateria e Cioccolateria (FIPGC). Tale competizione si è tenuta presso l’Host Milano, il salone internazionale della ristorazione, dal 22 al 26 ottobre 2021 e ha visto competere in due categorie diverse (il Tiramisù classico e il Tiramisù innovativo) più di 70 pasticceri provenienti dal Giappone, dall’Australia, dal Messico, dal Brasile, dalla Svizzera, dalla Francia e non potevano mancare, ovviamente, gli Italiani.
Ad aggiudicarsi la vittoria in entrambe le sezioni è stata la Francia, grazie al pasticcere Nabil Barina, il quale ha utilizzato nella preparazione del tiramisù classico gli ingredienti tradizionali, scegliendo quelli di altissima qualità e creando da zero i savoiardi. Nella sua variante innovativa ha invece sbalordito tutti con la combinazione perfetta creata tra cocco, frutto della passione e mango.
Gli altri concorrenti non si sono comunque smentiti: il Brasile, ha fatto leva sull’utilizzo del suo caffè 100% made in Brasil; c’è chi ha azzardato con la bagna al Nero d’Avola, chi con la birra; non parlando della combinazione creata tra il Mirin (liquore tipico del Giappone), il lime e la menta.
In poche parole, si è dato via libera alla fantasia e alla creatività. Adesso non ci rimane che aspettare il “Tiramisù World Cup” competizione che si terrà il 21 marzo 2022, per vedere chi sarà il prossimo vincitore.
Nell’attesa ci mangiamo una buona fetta di tiramisù e se volete sperimentare qualche ricetta innovativa, provate le nostre varianti di Tiramisù: al pistacchio, al limoncello, alle pesche, al miele e anche quello vegano.