Farina di cocco

Caratteristiche generali
La farina di cocco è impiegata soprattutto per la preparazione di dolci, ma di tanto in tanto fa capolino fra i piatti di tendenza esotica dal gusto raffinato e orientaleggiante.
È ricavata dalla macinazione della polpa del cocco, una volta che questa è stata privata del suo olio. Non va assolutamente confusa con il cocco grattugiato che, solitamente, viene usato solo per guarnire dolci.
Essendo priva di glutine, può essere tranquillamente consumata da soggetti celiaci.

Contiene una notevole quantità di fibre (la più alta tra gli alimenti vegetali) che sfiora il 40%, ecco perché è un’alleata preziosa del transito intestinale. Altrettanto alta è la quota di carboidrati, ma va subito precisato che di essi un buon 70% non è altro che fibra dietetica, utile alla prevenzione di malattie cardiache. Considerevole, rispetto ad altre farine, l’apporto di proteine che ammonta a circa il 20%, e di minerali, tra cui spiccano potassio, fosforo, calcio e in particolare selenio, potente alleato contro i radicali liberi, e manganese, fondamentale per la sua proprietà antiossidante. In quanto a vitamine, è ben rappresentato il gruppo B (B1, B2, B3, B5, B6).

Purtroppo la farina di cocco è ricca di grassi, in massima parte saturi e per questo se ne consiglia un uso moderato. Tuttavia, una buona porzione è rappresentata dall’acido laurico, un acido grasso saturo che non incide sulla concentrazione di lipidi nel sangue, utile a migliorare il sistema immunitario e generoso di proprietà antisettiche.
Veniamo infine alle calorie: 100 g di farina di cocco apportano circa 660 Kcal.
Alla luce di ciò si comprende come la farina di cocco (dicasi lo stesso per l’olio e il latte) è ben accetta in caso di regimi ricostituenti e diete per sportivi; un po’ meno nelle diete ipocaloriche!
Tipi/Varietà
Generalmente in commercio si trovano due tipologie di farina di cocco, a seconda della grana che può essere fine o grossolana.
Uso in cucina
La farina di cocco è massimamente utilizzata nella preparazione di dolci, sia come ingrediente protagonista in creme, gelati, muffin, biscotti, torte, ciambelle, palline, quadrotti... sia come guarnizione per biscotti, torte e persino frutta. Nelle ricette che prevedono la farina di frumento, si può scegliere di sostituirne una parte (il 20% circa) con quella di cocco se si vuole ottenere un sapore un po’ più particolare e delicato.
Infine, dalla cucina orientale arrivano molti suggerimenti per l’impiego di questa farina, specialmente per preparare pastelle e impanature. Un esempio? Provate i gamberetti fritti al cocco, vera delizia per il palato!
Guida all’acquisto
La farina di cocco si trova facilmente nei supermercati, per lo più nel reparto “dolci e guarnizioni pasticcere”, e nelle bio-botteghe. Generalmente è contenuta in barattoli cilindrici o sacchetti plastificati.
Al momento dell’acquisto occorre controllare sempre la data di scadenza e il buono stato della confezione.
Leggendo attentamente l’etichetta degli ingredienti è sempre bene accertarsi che si tratti di pura farina di cocco e non di un prodotto ottenuto con l’aggiunta di altre farine.
Metodo di conservazione
Una volta aperta la confezione, la farina di cocco va conservata nella sua confezione ermeticamente chiusa o in un barattolo di vetro, in luoghi non esposti a umidità e fonti di calore.
Sarà in ogni caso la confezione stessa a indicare il metodo migliore di conservazione e soprattutto i tempi entro cui consumare il prodotto.
Curiosità
Per le sue qualità prima analizzate, la farina di cocco è particolarmente osannata dai culturisti: con un consumo regolare potranno ottenere facilmente proteine sane, magnesio e immediata disponibilità di energia in vista di addominali e muscoli scolpiti!

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