Ricette emiliano romagnole

È un vero e proprio “testamento gastronomico” il ricettario dell’Emilia Romagna, nel quale si incontra l’essenza di questa terra e della sua gente, impegnata da sempre a valorizzare e difendere strenuamente l’autenticità delle proprie creazioni a tavola!

Si parte con quello che ormai è il simbolo, in termini gastronomici, di questa terra: la piadina.
Ne ha fatta di strada questa focaccia composta da pochi e semplici ingredienti: dal Medioevo a oggi ha accompagnato verdure, salumi, formaggi di ogni tipo, lasciando sempre tutti felici e contenti!
Le ultime generazioni ne hanno apprezzato anche il lato, per così dire, “dolce”: chissà cosa direbbero gli antenati di fronte a una golosa piadina alla nutella!
Suo vicino parente è l’erbazzone, esempio di torta salata reggiana, generalmente ripiena di verdure, ma personalizzabile anche con carne, pesce e formaggi, a seconda dei gusti.

Tra i primi piatti non poteva mancare il classico per eccellenza, il tortellino bolognese. Ecco un esempio di ricetta sulla quale è stata condotta un’attenta operazione di salvaguardia. Pare che la tentazione a modificare forma del tortellino e ingredienti del ripieno fosse stata da sempre piuttosto forte. Così, per dare un freno alle numerose varianti collezionate nel tempo e salvare l’autentico tortellino bolognese, nel 1974, grazie all’intervento congiunto dell’Accademia italiana della Cucina e della Dotta Confraternita del Tortellino, venne depositata presso la Camera di Commercio di Bologna la vera ricetta del ripieno. Tuttavia bisognerà aspettare il 2008 per avere la ricetta ufficiale delle “caratteristiche tipiche dei classici tortellini di Bologna".
Stesso intervento per il ragù bolognese (1982) e per le mitiche cotolette alla bolognese (2004), la cui ricetta non poteva di certo mancare in questo speciale!

A Piacenza invece il più tradizionale dei piatti è quello dei pisarei e faso’, gnocchetti con sughetto a base di fagioli, un tempo vero banco di prova per le giovani casalinghe. E sempre dal ricettario piacentino altro piatto forte è la picula ‘d caval, un secondo a base di carne di cavallo cotta in umido con peperoni.

Ogni città emiliano-romagnola riesce sempre a dare un tocco personale anche alle pietanze più comuni.
Se ad esempio siete appassionati di involtini di carne, allora provate gli involtini all’emiliana; se invece adorate il pesce, non potete perdervi la ricetta dello storione alla moda di Ferrara.

In quanto a dessert, troverete due icone della pasticceria tradizionale: il certosino o panspeziale bolognese e lo zabaione. Il primo è un dolce di probabile origine medievale, nato dagli esperimenti dei famosi frati farmacisti, appunto speziali, della Certosa di Bologna. Lo zabaione, una delle creme più note al mondo, pare abbia invece i suoi natali a Reggio Emilia, in un contesto non proprio “culinario”. Visitate la ricetta e scoprirete il perché!

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