Latte di cocco
Caratteristiche generali
Il latte di cocco è stato da sempre un ingrediente base della cucina orientale. Tuttavia, con il diffondersi delle sane abitudini alimentari o di diete vegane, anche l’Occidente sta imparando ad apprezzarne le proprietà, per cui, quando si dice “cocco”, non si pensa più solo al dissetante frutto da sgranocchiare piacevolmente nei periodi estivi e nei giorni di festa.
Come tutte le altre bevande vegetali (a base di soia, farro, riso, kamut, miglio, avena, mandorle, orzo...), anche il latte di cocco può essere utilizzato in sostituzione del latte vaccino, sia per il consumo diretto (per esempio a colazione o a merenda), sia come ingrediente in preparazioni più elaborate e dal tocco esotico.
Questa bevanda si ricava dalla spremitura della polpa grattugiata del cocco, arricchita o meno di altri componenti (per esempio calcio, vitamine, sali minerali).
Rispetto al comune latte di origine animale, è ricco di fibre e naturalmente privo di caseina e lattosio, per cui può essere utilizzato da chi non tollera questo tipo di zucchero o, in generale, i latticini. Essendo poi sprovvisto di glutine, può essere consumato anche dai soggetti celiaci.
Il latte di cocco, inoltre, è indicato nei casi di ipercolesterolemia e disturbi cardiovascolari: i suoi acidi grassi, tra cui l’acido laurico o caprilico, sono infatti saturi a media catena, il che significa che vengono più facilmente assorbiti rispetto agli acidi grassi a lunga catena, contribuendo così ad innalzare i livelli di colesterolo buono HDL nel sangue.
Inoltre, tali grassi, danno un apporto immediato di energia, ecco perché è una bevanda molto richiesta dagli sportivi. Per lo stesso motivo, occorre però stare attenti al suo notevole apporto calorico che si aggira intorno alle 230 Kcal ogni 100 g di prodotto.
Come tutte le altre bevande vegetali (a base di soia, farro, riso, kamut, miglio, avena, mandorle, orzo...), anche il latte di cocco può essere utilizzato in sostituzione del latte vaccino, sia per il consumo diretto (per esempio a colazione o a merenda), sia come ingrediente in preparazioni più elaborate e dal tocco esotico.
Questa bevanda si ricava dalla spremitura della polpa grattugiata del cocco, arricchita o meno di altri componenti (per esempio calcio, vitamine, sali minerali).
Rispetto al comune latte di origine animale, è ricco di fibre e naturalmente privo di caseina e lattosio, per cui può essere utilizzato da chi non tollera questo tipo di zucchero o, in generale, i latticini. Essendo poi sprovvisto di glutine, può essere consumato anche dai soggetti celiaci.
Il latte di cocco, inoltre, è indicato nei casi di ipercolesterolemia e disturbi cardiovascolari: i suoi acidi grassi, tra cui l’acido laurico o caprilico, sono infatti saturi a media catena, il che significa che vengono più facilmente assorbiti rispetto agli acidi grassi a lunga catena, contribuendo così ad innalzare i livelli di colesterolo buono HDL nel sangue.
Inoltre, tali grassi, danno un apporto immediato di energia, ecco perché è una bevanda molto richiesta dagli sportivi. Per lo stesso motivo, occorre però stare attenti al suo notevole apporto calorico che si aggira intorno alle 230 Kcal ogni 100 g di prodotto.
Tipi/Varietà
Rispetto al comune latte vaccino, il latte di cocco è povero di calcio e vitamina D, per questo in commercio se ne possono trovare varietà arricchite di questi importanti nutrienti.
Uso in cucina
L’uso in cucina del latte di cocco è sempre più svariato, basti pensare che lo si può impiegare in alternativa al latte vaccino, alla panna e al burro, ma con la differenza che conferisce alle pietanze un sapore più esotico, dolciastro e corposo. Via libera quindi nella preparazione di zuppe, salse e salsine per primi, soprattutto a base di riso, secondi per lo più di pesce, creme per dolcetti e torte, e infine come base per bevande varie.
Ideale anche per mantecare.
Ideale anche per mantecare.
Come pulire
Se si decide di farlo in casa, occorre procurarsi delle noci di cocco fresche, forarle per lasciare uscire il liquido contenuto e poi procedere con la rottura della scorza, aiutandosi con un martello e facendo attenzione a non farsi male. Una volta separata la polpa dalla scorza, occorre lavarla accuratamente con acqua fresca e grattugiarla, preferibilmente con una grattugia elettrica per ottenere una consistenza sottile.
Si fa poi bollire dell’acqua e si unisce alla polpa: la parte d’acqua deve essere sempre doppia rispetto a quella del cocco. Si lascia così macerare per circa mezz’ora, poi si filtra il tutto usando un canovaccio pulito. A questo punto, non rimane che imbottigliare e gustare!
Si fa poi bollire dell’acqua e si unisce alla polpa: la parte d’acqua deve essere sempre doppia rispetto a quella del cocco. Si lascia così macerare per circa mezz’ora, poi si filtra il tutto usando un canovaccio pulito. A questo punto, non rimane che imbottigliare e gustare!
Guida all’acquisto
Il latte di cocco si trova facilmente sottoforma di lattine o confezioni tetrapack, nei grandi supermercati o nei negozi specializzati in prodotti etnici.
Metodo di conservazione
Una volta aperta la confezione, si conserva in frigorifero per essere consumato entro qualche giorno. Lo stesso vale per la preparazione fatta in casa. Prima di bere il latte di cocco, è sempre meglio agitare la confezione perché la parte grassa tende a depositarsi sul fondo.
Curiosità
Oltre che in cucina, il latte di cocco è sempre più impiegato nella cosmesi. Un esempio? Se unito all’amido di riso, può diventare una crema idratante molto efficace contro la secchezza della pelle.