Ricette del Friuli Venezia Giulia

Dal ricettario del Friuli Venezia Giulia, così ricco e variegato, abbiamo selezionato per voi le pietanze che ne hanno fatto la storia e che, a distanza di secoli, tornano in tavola con grande successo!

Inauguriamo il menù con antipasti di spicco: gli articiochi alla triestina e i bocconcini di manzo al cren. Non confondetevi, non siete in terra straniera: gli articiochi (usati spesso anche come contorno) sono comunissimi carciofi che a Trieste, come in altre città d’Italia, basta condire con un po’ di sale, aglio, prezzemolo e pangrattato per ottenere un sapore davvero irresistibile.
E ancora più irresistibili sono i bocconcini di manzo al cren, corposi e impreziositi dalla particolare salsa di cren. Quest’ultima, probabilmente di ispirazione austroungarica, è ricavata dalla radice di cren (o rafano) amalgamata a panna montata, yogurt, maggiorana ed erba cipollina. Per il suo gusto deciso e forte, è ideale per accompagnare bolliti o arrosti di carne e pesce.

Tra i primi o piatti completi più antichi di questa regione, è d’obbligo nominare due eccellenze: la minestra paparòt e la mitica bisna. Già nel 1600 un religioso del Duomo di Udine citava in alcuni suoi versi la minestra paparòt a base di polenta e spinaci, personalizzabile con altri ingredienti…
Polenta anche per la bisna, ma in questo caso molto più sostanziosa perché elaborata con rape acide, fagioli e cipolle dorate nel lardo: un piatto unico e super nutriente!
E, a proposito di polenta, ricordiamo anche il frico, il piatto tradizionale più conosciuto in Friuli: a base di formaggio, è spesso accompagnato dalla polenta.

E se la parola lasagne vi suggerisce un primo classicamente italiano, tuttavia le lasagne ai semi di papavero rivelano un’anima “dolcemente” e squisitamente triestina: in questo piatto complici del successo sono la semplicità e l’originalità! Ma attenzione, sarete al limite tra un primo e un dessert!

Uno sguardo ai secondi e l’occhio non potrà che soffermarsi su deliziosi rambasicci friulani: qui carne e verdura si incontrano e si esaltano a vicenda in una composizione a “involtini”.
Non solo carne. Il Friuli Venezia Giulia annovera tra i secondi anche deliziose e pregiate pietanze a base di pesce: valga come esempio lo storione alla giuliana, un arrosto particolarmente saporito grazie al pregiato sapore del ribolla friulano, vino bianco di antica fama medievale.

Ed eccoci al dessert. Come sempre a guidarci in questo viaggio gastronomico è la tradizione, quella più autentica e consolidata, ma soprattutto viva! Tre sono le delizie che vi attendono.
La gubana è l’emblema della pasticceria friulana: se ne parlava nel 1600, ma pare che in embrione si trovasse già in epoca romana. La sua particolarità sta nella forma della pasta sfoglia, che ripiena di frutta secca, canditi e spezie varie, è avvolta su se stessa, formando la tipica forma a chiocciola. La parola “gubana”, del resto, richiama l’atto del ripiegare e “guba” in sloveno significa proprio piega.
Di ispirazione ungherese è invece la torta Dobos, una creazione del pasticciere Jozsef Dobos, che fino alla morte mantenne segreta la ricetta, tanto era fiero di questi squisiti dischi di pasta intervallati da strati di crema e decorati al caramello. Concludiamo in bellezza con una pince de Basse, per la cui preparazione occorrono farina bianca e gialla, e poi una significativa scorta di frutta secca e uva sultanina.

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