Ricette umbre

Gustissimo vi accompagna nella cucina tradizionale umbra, per coglierne la sua autentica filosofia, secondo la quale “semplicità” può essere sinonimo di “raffinatezza”, così come “povertà” di “fantasia”.
Ebbene, semplicità e fantasia sono stati i criteri usati per la selezione di alcune delle più caratteristiche pietanze umbre. Ricette mediamente facili da preparare, per regalarvi da subito un assaggio, per così dire, panoramico, seppur modesto, della tradizione culinaria di questa regione.

Si parte dagli Umbricelli in salsa Trasimeno, un primo raffinato che nasce dall’incontro tra pasta fresca, gli umbricelli appunto (simili agli spaghetti) e filetti di persico, pregiato pesce del Trasimeno. Ecco spiegato il nome di questa salsa che ovviamente conta anche altri ingredienti. Resterebbe da dire ancora qualcosa a proposito del termine “umbricelli”, ma per questo, invitiamo la vostra curiosità a visitare la ricetta!
Spaghetti veri e propri sono invece i candidati ideali per i deliziosi spaghetti alla norcina. Norcia, si sa, è una località generosa di prelibatezze umbre, specialmente di salumi. Tuttavia, per realizzare questa ricetta, di Norcia vi serviranno il tartufo nero, da unire al particolare sughetto a base di acciughe, e il saporitissimo pecorino, per dare il tocco finale sugli spaghetti pronti da servire.

E sempre il tartufo nero è il protagonista della speciale frittata che si prepara al borgo di Ferentillo, proprio nel giorno di Pasqua, ma, attenzione, in un contesto davvero divertente e giocoso! Per saperne di più cliccate sulla frittata al tartufo e scoprirete, oltre alla ricetta, le usanze del luogo.
Usanze, tradizioni, credenze religiose e pagane, del resto, riescono a sopravvivere anche attraverso la gastronomia.

Al di là del piacere della buona cucina, è davvero entusiasmante pensare che il piatto che oggi troviamo sulla nostra tavola è lo stesso che, una manciata di secoli fa, stava sotto gli occhi di un romano o di un etrusco.
Questo piatto potrebbe essere, per esempio, una zuppa di ceci e castagne, stando alla particolare predilezione che romani ed etruschi avevano per le pietanze composte a base di legumi e cereali. Questa zuppa tipica della vita contadina nasce dall’incontro di due ingredienti portanti della cucina umbra: l’accostamento di ceci e castagne non solo garantisce un piatto completo e nutriente, ma è davvero un piacere per il palato. Gli umbri, ancora oggi, consumano questa zuppa in occasione della festività natalizia.
Ma gli esempi sono davvero infiniti: la ricetta del farro alle mandorle e zafferano, partendo dai fornelli romani, si è tramandata oralmente nei secoli, finché nel Medioevo una monaca ne ha fissato le dosi per iscritto. Da allora è entrata ufficialmente nel ricettario tradizionale umbro. Farro e mandorle, insomma, altro accostamento da non perdere!

Il ricettario umbro a volte può essere davvero fantasioso, non solo nell’accostamento degli ingredienti, ma anche nella denominazione dei suoi piatti: per la Gallina ubriaca è facile capire che si tratta di un secondo di carne cotto al vino. Per la regina in porchetta, invece, non si potrebbe dire lo stesso: si tratta di un classico umbro con protagonista la carpa regina, cotta allo spiedo.

Il gioco di parole ritorna anche nella rocciata di Assisi, un dolcetto tipico di questa città, ma diffuso in tutta la regione.
La sua denominazione farebbe pensare a qualcosa di aspro e duro e invece … provate a farlo voi, magari nel giorno di Ognissanti come vuole la tradizione.
Ma non solo con le denominazioni, persino con le portate gli umbri giocano a “confondere le idee”.
Per capirci: i maccheroni dolci, a base di miele e nocciole, vanno serviti come dessert, mentre la torta umbra, dall’invitante profumo al formaggio, va consumata come antipasto per accompagnare salumi e uova. Anche queste pietanze si legano a due importanti eventi religiosi, il Natale e la Pasqua.

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