Farro alle mandorle e zafferano

Difficoltà:
difficoltà 2
Dosi: per 4 persone
Tempo: 30 minuti
Note: +6 ore di ammollo
Introduzione
Ecco un’altra antica ricetta umbra, semplice e gustosa allo stesso tempo, come tutte quelle pietanze nate tra le mura dei monasteri. Pare che sul finire del XI secolo una monaca perugina di clausura lasciasse traccia scritta di questa ricetta, con tanto di utilissimi accorgimenti. Tuttavia, l’accostamento di farro, mandorle e zafferano risalirebbe al buon gusto degli antichi romani, abili nella conquista a tavola, tanto quanto sul campo di battaglia. E allora cosa aspettate, lasciatevi conquistare anche voi!
Alcuni ingredienti potrebbero contenere allergeni (glutine, lattosio..) o tracce di derivati animali. Per maggiori informazioni leggi le guide: “Alimentazione e allergeni” e “Alimentazione vegana” .
Preparazione
Prima di iniziare a preparare questa ricetta, calcolate che dovrete tenere in ammollo il farro per almeno 5 o 6 ore, mentre per le mandorle ne basteranno 3, così da farle ammorbidire per facilitare l’eliminazione della pellicina.
Trascorso questo tempo, passate le mandorle al passatutto (o pestatele, come suggeriva la monaca perugina!) aggiungendo pochissima acqua in modo da farle diventare una “pappina”. Lasciatele per il momento da parte.
Risciacquate e setacciate il farro per poi trasferirlo nella pentola in cui avrete già versato il brodo. Lasciatelo cuocere a fiamma dolce rimescolando continuamente. Quasi a fine cottura aggiungete lo zafferano, la “pappina” di mandorle, una spolverata di pepe e salate. Continuate sempre mantecando, fino a far addensare il tutto. Servite il vostro farro alle mandorle e zafferano ben caldo.
Accorgimenti
Per il tipo di brodo avete scelta libera, purché sia ben sgrassato e non aromatizzato.
La monaca perugina (secondo alcune fonti Maria Vittoria Dalla Verde) consigliava di mantenere poco liquido nella pentola e girare continuamente lungo la circonferenza, proprio per non lasciare attaccare il farro ai bordi. Gustissimo, in aggiunta, vi suggerisce di lasciare sempre da parte un po’ di brodo, che potrà tornare utile nel caso il liquido di cottura si asciugasse eccessivamente.
Idee e varianti
Nelle varie località umbre si rimane in genere molto fedeli alla ricetta tradizionale. Potete sperimentare voi alcune varianti, magari arricchendola di spezie o aggiungendo pinoli. Ma a piacere potrete anche inserire qualche verdura, per esempio del radicchio rosso tagliato sottilmente.

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