Cuculli
Se pensate alla Liguria, la mente corre subito alla focaccia, alla farinata e a queste piccole frittelle dorate che raccontano la vita dei caruggi. I cuculli nascono da ingredienti umili – farina di ceci, acqua, sale – ma racchiudono il gusto schietto della cucina di porto, fatta per nutrire e sorprendere con semplicità.
Croccanti all’esterno e morbidi all’interno, erano venduti caldi nei vicoli, tra botteghe e panni stesi, e ancora oggi profumano feste di paese e pranzi in compagnia. Cuculli liguri ricetta appartiene alla tradizione popolare: una pastella ben idratata, un riposo che la rende setosa e un tuffo nell’olio profondo, dove il calore trasforma poche gocce in bocconi gonfi e irresistibili.
I cuculli genovesi ricetta originale non prevede farine di frumento: la base è soltanto farina di ceci, la stessa della farinata, ma con una consistenza più adatta alla frittura. Per questo motivo i cuculli senza glutine sono, di fatto, la norma: chi è intollerante al glutine può gustarli serenamente, avendo solo cura di scegliere ingredienti certificati e di friggere in un olio non contaminato. I cuculli alla genovese compaiono spesso accanto ad acciughe fritte o a verdure in pastella, in un trionfo di cartocci condivisi e risate.
Croccanti all’esterno e morbidi all’interno, erano venduti caldi nei vicoli, tra botteghe e panni stesi, e ancora oggi profumano feste di paese e pranzi in compagnia. Cuculli liguri ricetta appartiene alla tradizione popolare: una pastella ben idratata, un riposo che la rende setosa e un tuffo nell’olio profondo, dove il calore trasforma poche gocce in bocconi gonfi e irresistibili.
I cuculli genovesi ricetta originale non prevede farine di frumento: la base è soltanto farina di ceci, la stessa della farinata, ma con una consistenza più adatta alla frittura. Per questo motivo i cuculli senza glutine sono, di fatto, la norma: chi è intollerante al glutine può gustarli serenamente, avendo solo cura di scegliere ingredienti certificati e di friggere in un olio non contaminato. I cuculli alla genovese compaiono spesso accanto ad acciughe fritte o a verdure in pastella, in un trionfo di cartocci condivisi e risate.
Ingredienti
•250 g di farina di ceci• •750 ml di acqua• •Prezzemolo tritato q.b.• •1 pizzico di sale• •Olio extravergine d'oliva q.b.• •Olio di semi di arachide per friggere•Alcuni ingredienti potrebbero contenere
allergeni
(glutine, lattosio..) o tracce di derivati animali. Per maggiori informazioni leggi le guide:
“Alimentazione e allergeni”
e
“Alimentazione vegana”
.
Preparazione
Setacciate la farina di ceci in una ciotola capiente per eliminare eventuali impurità e favorire un composto omogeneo. Versate l’acqua a filo, mescolando energicamente con una frusta per evitare la formazione di grumi. Aggiungete il sale e continuate a lavorare fino a ottenere una pastella liscia, fluida ma non acquosa.
Coprite con un canovaccio pulito e lasciate riposare per 2 ore a temperatura ambiente: l’idratazione completa della farina è essenziale per una frittura uniforme e una struttura interna soffice. Durante il riposo, se notate che si separa leggermente, date una rimescolata veloce ogni tanto per mantenere la texture vellutata.
Al termine, incorporate a piacere prezzemolo tritato finissimo o cipolla bianca tagliata al coltello, asciugata con carta da cucina per limitare l’umidità.
Scaldate in una casseruola dai bordi alti abbondante olio di semi: la profondità dell’olio permette alle palline di galleggiare e gonfiarsi in modo regolare. Portate l’olio a 170–180°C; se non avete un termometro, verificate con una goccia di impasto: deve risalire lentamente formando piccole bolle.
Con due cucchiaini prelevate piccole quantità di composto e lasciatele scivolare nell’olio, cuocendone poche per volta per non abbassare la temperatura. Mantenete una fiamma costante e giratele quando iniziano a colorire: devono gonfiarsi e dorarsi uniformemente in 2–3 minuti. Scolatele con una schiumarola su carta assorbente, salatele leggermente in superficie finché sono calde e servitele subito. Per un servizio agile, organizzatevi con un vassoio foderato di carta e un secondo giro di frittura pronto: così porterete a tavola un flusso continuo di frittelle fumanti.
Serviteli in cartoccio, salati leggermente, con un filo di olio extravergine buono a crudo. Il contrasto tra crosta calda e interno soffice è la firma del risultato ben riuscito: fate in modo che arrivino a tavola senza attese.
Coprite con un canovaccio pulito e lasciate riposare per 2 ore a temperatura ambiente: l’idratazione completa della farina è essenziale per una frittura uniforme e una struttura interna soffice. Durante il riposo, se notate che si separa leggermente, date una rimescolata veloce ogni tanto per mantenere la texture vellutata.
Al termine, incorporate a piacere prezzemolo tritato finissimo o cipolla bianca tagliata al coltello, asciugata con carta da cucina per limitare l’umidità.
Scaldate in una casseruola dai bordi alti abbondante olio di semi: la profondità dell’olio permette alle palline di galleggiare e gonfiarsi in modo regolare. Portate l’olio a 170–180°C; se non avete un termometro, verificate con una goccia di impasto: deve risalire lentamente formando piccole bolle.
Con due cucchiaini prelevate piccole quantità di composto e lasciatele scivolare nell’olio, cuocendone poche per volta per non abbassare la temperatura. Mantenete una fiamma costante e giratele quando iniziano a colorire: devono gonfiarsi e dorarsi uniformemente in 2–3 minuti. Scolatele con una schiumarola su carta assorbente, salatele leggermente in superficie finché sono calde e servitele subito. Per un servizio agile, organizzatevi con un vassoio foderato di carta e un secondo giro di frittura pronto: così porterete a tavola un flusso continuo di frittelle fumanti.
Serviteli in cartoccio, salati leggermente, con un filo di olio extravergine buono a crudo. Il contrasto tra crosta calda e interno soffice è la firma del risultato ben riuscito: fate in modo che arrivino a tavola senza attese.
Accorgimenti
La qualità dell’olio e la sua temperatura sono cruciali: sotto i 170°C i bocconi assorbono grasso, oltre i 180°C colorano troppo rapidamente lasciando l’interno umido. Usate olio fresco o ben filtrato, cambiandolo se scurisce.
Scolate con attenzione e lasciate i bocconi su carta per 1–2 minuti; serviteli subito, quando la crosta è ancora friabile.
Non versate impasto in eccesso: dimensioni piccole favoriscono una cottura rapida e gonfia.
Durante il riposo coprite la ciotola per evitare pellicole superficiali; se si formano, rimuovetele o scioglietele con una frusta.
Prima di friggere, rimescolate la pastella per redistribuire eventuali sedimenti.
Per mantenere i primi caldi mentre finite di friggere, teneteli in forno statico a 80–90°C con lo sportello socchiuso.
Scolate con attenzione e lasciate i bocconi su carta per 1–2 minuti; serviteli subito, quando la crosta è ancora friabile.
Non versate impasto in eccesso: dimensioni piccole favoriscono una cottura rapida e gonfia.
Durante il riposo coprite la ciotola per evitare pellicole superficiali; se si formano, rimuovetele o scioglietele con una frusta.
Prima di friggere, rimescolate la pastella per redistribuire eventuali sedimenti.
Per mantenere i primi caldi mentre finite di friggere, teneteli in forno statico a 80–90°C con lo sportello socchiuso.
Idee e varianti
Arricchite l’impasto con cipolla rossa stufata e raffreddata, con olive taggiasche ben asciugate o con dadini di zucchine saltate: aggiunte saporite ma asciutte per non diluire la pastella.
Una piccola quota di birra chiara può donare un profilo più aromatico e una bollicina che aiuta la leggerezza in frittura.
Profumate con maggiorana o timo, oppure accompagnate con una salsa allo yogurt e limone per un contrasto fresco.
Per un tocco di mare, servite insieme ad acciughe o gamberi in pastella; per un aperitivo vegetale, affiancate carciofi fritti e verdure croccanti.
Una piccola quota di birra chiara può donare un profilo più aromatico e una bollicina che aiuta la leggerezza in frittura.
Profumate con maggiorana o timo, oppure accompagnate con una salsa allo yogurt e limone per un contrasto fresco.
Per un tocco di mare, servite insieme ad acciughe o gamberi in pastella; per un aperitivo vegetale, affiancate carciofi fritti e verdure croccanti.
Cuculli genovesi Bimby
Versate nel boccale 750 ml di acqua e 1 cucchiaino di sale. Azionate 30 sec/vel 3. Con lame in movimento a vel 3, aggiungete a pioggia 250 g di farina di ceci attraverso il foro del coperchio; proseguite 1 min/vel 4 per ottenere una pastella liscia.
Trasferite in una ciotola, coprite e lasciate riposare 2 ore a temperatura ambiente, rimescolando ogni tanto. A fine riposo, incorporate a piacere prezzemolo tritato o cipolla ben asciutta. Portate l’olio a 170–180°C in una casseruola profonda.
Prelevate l’impasto dei cuculli con due cucchiaini e tuffate poche porzioni per volta; friggete 2–3 minuti, girando a metà cottura. Scolate su carta, salate leggermente e servite immediatamente. Per lotti successivi, mantenete la pastella mescolata e l’olio stabile di temperatura.
Se preferite utilizzare un robot, potete eseguire la miscelazione della pastella con il Bimby o strumenti equivalenti, rispettando proporzioni e tempi di riposo: l’importante è non saltare la fase di idratazione, decisiva per l’impasto dei cuculli elastico e privo di grumi.
Trasferite in una ciotola, coprite e lasciate riposare 2 ore a temperatura ambiente, rimescolando ogni tanto. A fine riposo, incorporate a piacere prezzemolo tritato o cipolla ben asciutta. Portate l’olio a 170–180°C in una casseruola profonda.
Prelevate l’impasto dei cuculli con due cucchiaini e tuffate poche porzioni per volta; friggete 2–3 minuti, girando a metà cottura. Scolate su carta, salate leggermente e servite immediatamente. Per lotti successivi, mantenete la pastella mescolata e l’olio stabile di temperatura.
Se preferite utilizzare un robot, potete eseguire la miscelazione della pastella con il Bimby o strumenti equivalenti, rispettando proporzioni e tempi di riposo: l’importante è non saltare la fase di idratazione, decisiva per l’impasto dei cuculli elastico e privo di grumi.
