Cuculli

Difficoltà:
difficoltà 2
Dosi: per 4 persone
Tempo: 35 minuti
Note: +2 ore di riposo dell’impasto
Se pensate alla Liguria, la mente corre subito alla focaccia, alla farinata e a queste piccole frittelle dorate che raccontano la vita dei caruggi. I cuculli nascono da ingredienti umili – farina di ceci, acqua, sale – ma racchiudono il gusto schietto della cucina di porto, fatta per nutrire e sorprendere con semplicità.

Croccanti all’esterno e morbidi all’interno, erano venduti caldi nei vicoli, tra botteghe e panni stesi, e ancora oggi profumano feste di paese e pranzi in compagnia. Cuculli liguri ricetta appartiene alla tradizione popolare: una pastella ben idratata, un riposo che la rende setosa e un tuffo nell’olio profondo, dove il calore trasforma poche gocce in bocconi gonfi e irresistibili.

I cuculli genovesi ricetta originale non prevede farine di frumento: la base è soltanto farina di ceci, la stessa della farinata, ma con una consistenza più adatta alla frittura. Per questo motivo i cuculli senza glutine sono, di fatto, la norma: chi è intollerante al glutine può gustarli serenamente, avendo solo cura di scegliere ingredienti certificati e di friggere in un olio non contaminato. I cuculli alla genovese compaiono spesso accanto ad acciughe fritte o a verdure in pastella, in un trionfo di cartocci condivisi e risate.
Alcuni ingredienti potrebbero contenere allergeni (glutine, lattosio..) o tracce di derivati animali. Per maggiori informazioni leggi le guide: “Alimentazione e allergeni” e “Alimentazione vegana” .
Preparazione
Setacciate la farina di ceci in una ciotola capiente per eliminare eventuali impurità e favorire un composto omogeneo. Versate l’acqua a filo, mescolando energicamente con una frusta per evitare la formazione di grumi. Aggiungete il sale e continuate a lavorare fino a ottenere una pastella liscia, fluida ma non acquosa.
Coprite con un canovaccio pulito e lasciate riposare per 2 ore a temperatura ambiente: l’idratazione completa della farina è essenziale per una frittura uniforme e una struttura interna soffice. Durante il riposo, se notate che si separa leggermente, date una rimescolata veloce ogni tanto per mantenere la texture vellutata.
Al termine, incorporate a piacere prezzemolo tritato finissimo o cipolla bianca tagliata al coltello, asciugata con carta da cucina per limitare l’umidità.

Scaldate in una casseruola dai bordi alti abbondante olio di semi: la profondità dell’olio permette alle palline di galleggiare e gonfiarsi in modo regolare. Portate l’olio a 170–180°C; se non avete un termometro, verificate con una goccia di impasto: deve risalire lentamente formando piccole bolle.

Con due cucchiaini prelevate piccole quantità di composto e lasciatele scivolare nell’olio, cuocendone poche per volta per non abbassare la temperatura. Mantenete una fiamma costante e giratele quando iniziano a colorire: devono gonfiarsi e dorarsi uniformemente in 2–3 minuti. Scolatele con una schiumarola su carta assorbente, salatele leggermente in superficie finché sono calde e servitele subito. Per un servizio agile, organizzatevi con un vassoio foderato di carta e un secondo giro di frittura pronto: così porterete a tavola un flusso continuo di frittelle fumanti.

Serviteli in cartoccio, salati leggermente, con un filo di olio extravergine buono a crudo. Il contrasto tra crosta calda e interno soffice è la firma del risultato ben riuscito: fate in modo che arrivino a tavola senza attese.
Accorgimenti
La qualità dell’olio e la sua temperatura sono cruciali: sotto i 170°C i bocconi assorbono grasso, oltre i 180°C colorano troppo rapidamente lasciando l’interno umido. Usate olio fresco o ben filtrato, cambiandolo se scurisce.
Scolate con attenzione e lasciate i bocconi su carta per 1–2 minuti; serviteli subito, quando la crosta è ancora friabile.

Non versate impasto in eccesso: dimensioni piccole favoriscono una cottura rapida e gonfia.

Durante il riposo coprite la ciotola per evitare pellicole superficiali; se si formano, rimuovetele o scioglietele con una frusta.

Prima di friggere, rimescolate la pastella per redistribuire eventuali sedimenti.

Per mantenere i primi caldi mentre finite di friggere, teneteli in forno statico a 80–90°C con lo sportello socchiuso.
Idee e varianti
Arricchite l’impasto con cipolla rossa stufata e raffreddata, con olive taggiasche ben asciugate o con dadini di zucchine saltate: aggiunte saporite ma asciutte per non diluire la pastella.

Una piccola quota di birra chiara può donare un profilo più aromatico e una bollicina che aiuta la leggerezza in frittura.

Profumate con maggiorana o timo, oppure accompagnate con una salsa allo yogurt e limone per un contrasto fresco.

Per un tocco di mare, servite insieme ad acciughe o gamberi in pastella; per un aperitivo vegetale, affiancate carciofi fritti e verdure croccanti.
Cuculli genovesi Bimby
Versate nel boccale 750 ml di acqua e 1 cucchiaino di sale. Azionate 30 sec/vel 3. Con lame in movimento a vel 3, aggiungete a pioggia 250 g di farina di ceci attraverso il foro del coperchio; proseguite 1 min/vel 4 per ottenere una pastella liscia.

Trasferite in una ciotola, coprite e lasciate riposare 2 ore a temperatura ambiente, rimescolando ogni tanto. A fine riposo, incorporate a piacere prezzemolo tritato o cipolla ben asciutta. Portate l’olio a 170–180°C in una casseruola profonda.

Prelevate l’impasto dei cuculli con due cucchiaini e tuffate poche porzioni per volta; friggete 2–3 minuti, girando a metà cottura. Scolate su carta, salate leggermente e servite immediatamente. Per lotti successivi, mantenete la pastella mescolata e l’olio stabile di temperatura.

Se preferite utilizzare un robot, potete eseguire la miscelazione della pastella con il Bimby o strumenti equivalenti, rispettando proporzioni e tempi di riposo: l’importante è non saltare la fase di idratazione, decisiva per l’impasto dei cuculli elastico e privo di grumi.

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