Malloreddus con pomodoro e salsiccia

Difficoltà:
difficoltà 2
Dosi: per 4 persone
Tempo: 50 minuti
Introduzione
Un classico della cucina sarda, specialmente nel Campidano. I malloreddus, “torelli” in dialetto, sono i famosi gnocchetti sardi che per la loro forma panciuta (come fossero appunto piccoli tori) e superficie rigata, si prestano bene ai sughetti corposi. Salsiccia e polpa di pomodoro rendono questo primo davvero appetitoso. Se poi aggiungete una spolverata di pecorino sardo, capirete perché questa ricetta in Sardegna compare spesso nelle occasioni importanti, gastronomicamente parlando!
Alcuni ingredienti potrebbero contenere allergeni (glutine, lattosio..) o tracce di derivati animali. Per maggiori informazioni leggi le guide: “Alimentazione e allergeni” e “Alimentazione vegana” .
Preparazione
Versate un po’ d’olio in padella per far rosolare la ½ cipolla affettata e la salsiccia tagliata a tocchetti.

Non appena la carne risulterà dorata, aggiungete un pizzico di sale, l’alloro e la polpa di pomodoro. Lasciate cuocere per circa 40 minuti a fiamma bassa, finché il sugo si sarà ristretto.
A fine cottura unite anche le foglioline di basilico.

In abbondante acqua salata cuocete intanto gli gnocchetti sardi, i malloreddus appunto, con l’aggiunta dello zafferano.
Scolateli al dente, conditeli con il sugo di salsiccia, impiattate e, prima di servire, cospargete con del pecorino grattugiato, ovviamente sardo.
Accorgimenti
Per le dosi di sale, regolatevi in base al sapore della salsiccia, per evitare di salare eccessivamente il condimento.

Se amate la pasta fatta in casa, potete provare anche voi a preparare i malloreddus. Vi basterà unire la farina di semola di grano duro con un po’ di sale sciolto in un bicchiere di acqua tiepida (per 400 g di farina) e un pizzico di zafferano. Impastate fino a ottenere un panetto morbido e liscio. Lasciate riposare per qualche minuto e poi modellate la pasta: strappando un pezzettino alla volta, arrotolatelo su se stesso usando per base un setaccio rigato, otterrete così la particolare forma panciuta con tanto di superficie rigata.
Idee e varianti
Alla carne di maiale potete sostituire un trito di vitello o di manzo.

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