Torta Nicolotta

Difficoltà:
difficoltà 2
Dosi: per 6 persone
Tempo: 60 minuti
Introduzione
“Non di solo pane vive l’uomo”, specialmente se raffermo! Lo sanno bene i parrocchiani di San Nicolò che già nella Venezia medievale, per celebrare degnamente il loro Santo Patrono, elaborarono una delizia paradisiaca mettendo insieme pane, latte, uova, uvetta, zucchero, burro e farina. Nacque così la torta Nicolotta, ancora oggi oggetto di devozione… gastronomica!
Alcuni ingredienti potrebbero contenere allergeni (glutine, lattosio..) o tracce di derivati animali. Per maggiori informazioni leggi le guide: “Alimentazione e allergeni” e “Alimentazione vegana” .
Preparazione
Mettete l’uvetta in una ciotola e irroratela con il rum.
Versate il latte in un pentolino e, mantenendo la fiamma bassa, unite il burro e lo zucchero. Girate il composto fino a far sciogliere e amalgamare bene tutti gli ingredienti. Spegnete e versatelo in una ciotola in cui avrete disposto le fettine di pane raffermo. Lasciate in ammollo fino a completo assorbimento. Successivamente incorporate al pane anche le uova sbattute, 2 cucchiai di farina e l’uvetta che nel frattempo avrete estratto dal rum. Mescolate bene il tutto e versate l’impasto in una tortiera leggermente imburrata e cosparsa di pan grattato.
Infornate a 180°C per circa 45 minuti. Quando la superficie della torta Nicolotta risulterà ben dorata, allora è arrivato il momento di sfornarla. Lasciatela a riposo almeno 15 minuti prima di servire, risulterà ancora più buona!
Accorgimenti
Attenzione a non far bollire il latte, basterà semplicemente riscaldarlo per facilitare lo scioglimento del burro dello zucchero. In alternativa potete anche sciogliere direttamente il burro a bagnomaria, unirlo allo zucchero e successivamente al pane già in ammollo nel latte (non necessariamente caldo).
Idee e varianti
Nonostante siano passati tanti secoli, la torta Nicolotta è talmente buona nella sua semplicità che non ha mai subito grossi cambiamenti. Non è raro trovare tra gli ingredienti anche 2 cucchiai di semi di finocchio da aggiungere all’impasto. Va tuttavia ricordato che nel ‘700 si diffuse parallelamente una variante altrettanto buona, che riduceva le dosi del pane per integrarle con pezzi di polenta abbrustolita (100 gr. di pane e 300 gr. di polenta).
Oggi, senza ledere la tradizione, Gustissimo vi suggerisce una semplice variante molto gettonata che consiste nell’aggiungere all’impasto una generosa manciata di pinoli e della scorza di limone grattugiata. Provate e fateci sapere!

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