Stracotto di fave e pasta (Pasta co’ maccu)

Difficoltà:
difficoltà 2
Dosi: per 4 persone
Tempo: 120 minuti
Note: + 12 ore di ammollo per le fave
Introduzione
Il macco o “maccu” è uno stracotto di fave secche schiacciate (appunto ammaccate) che, insieme alla pasta spezzata, formano una purea densa e gustosa. Rappresenta un piatto antico della cucina siciliana, tradizionalmente definito “cibo dei poveri”, ma ricchissimo dal punto di vista nutrizionale per l’apporto di proteine vegetali e carboidrati, essenziali per l’alimentazione dei contadini. La tradizione lega questo piatto alla festività di San Giuseppe.
Alcuni ingredienti potrebbero contenere allergeni (glutine, lattosio..) o tracce di derivati animali. Per maggiori informazioni leggi le guide: “Alimentazione e allergeni” e “Alimentazione vegana” .
Preparazione
Per prima cosa occorre lasciare le fave a bagno in acqua fredda per circa 12 ore.
Trascorso questo tempo, scolate e risciacquate.
Versate un po’ d’olio in una pentola abbastanza capiente e fate rosolare la cipolla dopo averla affettata. Aggiungete quindi il finocchietto e le fave. Aggiustate di sale e , dopo qualche minuto, giusto il tempo di farle insaporire, versate acqua fredda fino a coprire interamente le fave. Lasciate stufare per circa 2 ore a fuoco lento.
Girate di tanto in tanto, finché il macco non diventi purea (aiutatevi schiacciando con un cucchiaio di legno).

Nel frattempo prendete la pasta lunga, tipo spaghetti o tagliatelle, e sminuzzatela, così come da buona tradizione. Quando il macco sarà quasi pronto, unite la pasta, allungando con un po’ d’acqua calda. Proseguite fino a completamento.
Condite lo stracotto di fave e pasta con olio crudo e pepe nero appena macinato.
Accorgimenti
Se durante le 2 ore di cottura vi accorgeste che il macco è troppo denso, stemperate con acqua calda.
Per un risultato ottimale, sarebbe utile stufare le fave in una pentola di coccio o comunque a fondo spesso.
Idee e varianti
La ricetta base conta essenzialmente fave, pasta, sale e olio, ma ciascuna località siciliana l’ha personalizzata con l’aggiunta di altri ingredienti, specialmente di erbette aromatiche di campagna (ma anche lardo tagliato a pezzi).
A Palermo si usa far raffreddare il macco per poi tagliarlo a fette e friggerlo così da consumarlo a mo’ di panelle.
A una pietanza così completa e gustosa non occorre aggiungere altro. Tuttavia, per il bene del vostro palato, vi suggeriamo una “leggera” idea saporita: una spolverata di caciocavallo grattugiato prima di servire.

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