Strozzapreti
Alcuni tipi di pasta
Caratteristiche generali
Gli strozzapreti sono un tipo di pasta tipica della Romagna, molto diffusa anche nelle Marche e nell’Italia Centrale in genere.
Si producono con un impasto semplice di acqua e farina, che si tira a sfoglia per ricavarne delle striscioline che vengono lavorate manualmente, una ad una fino ad ottenere la caratteristica forma. Si tratta di un piatto della tradizione popolare, un tempo realizzato con gli scarti dell’impasto.
Si producono con un impasto semplice di acqua e farina, che si tira a sfoglia per ricavarne delle striscioline che vengono lavorate manualmente, una ad una fino ad ottenere la caratteristica forma. Si tratta di un piatto della tradizione popolare, un tempo realizzato con gli scarti dell’impasto.
Tipi/Varietà
Gli strozzapreti più conosciuti sono quelli romagnoli, prodotti con acqua e farina: esistono però molti altri prodotti tipici di regioni italiane che si chiamano con lo stesso nome, o comunque con nomi simili, come gli strangola presti trentini, una sorta di gnocchi di pane raffermi, uova, spinaci e grana, o gli strangozzi umbri, chiamati anche strozzapreti, di forma quadrata. Nel Lazio, si chiamano strozzapreti una sorta di spaghettoni fatti a mano.
Nell’Italia meridionale, ci sono diversi tipi di gnocchi con nomi che richiamano quello degli strozzapreti: gli strangulaprevati salentini, una sorta di gnocchi di patate, gli strangugiapreviti calabresi, gnocchetti di farina, uova e sale, e i celeberrimi strangulapriévete napoletani, che nulla hanno a che vedere col significato di “strozzapreti”: infatti derivano dal greco stràggalo e prepto: arrotolare e incavare.
Come tutte le tradizioni popolari, le ricette variano a seconda della cultura e delle singole cucine: esistono infatti anche strozzapreti colorati, con l’aggiunta di spinaci, peperoncino, pomodoro o nero di seppia nell’impasto.
Nell’Italia meridionale, ci sono diversi tipi di gnocchi con nomi che richiamano quello degli strozzapreti: gli strangulaprevati salentini, una sorta di gnocchi di patate, gli strangugiapreviti calabresi, gnocchetti di farina, uova e sale, e i celeberrimi strangulapriévete napoletani, che nulla hanno a che vedere col significato di “strozzapreti”: infatti derivano dal greco stràggalo e prepto: arrotolare e incavare.
Come tutte le tradizioni popolari, le ricette variano a seconda della cultura e delle singole cucine: esistono infatti anche strozzapreti colorati, con l’aggiunta di spinaci, peperoncino, pomodoro o nero di seppia nell’impasto.
Uso in cucina
Gli strozzapreti sono generalmente cucinati con ricette di sughi elaborati e saporiti: sia per la tradizione popolare e povera di questo piatto, che quindi richiedeva ricette nutrienti, sia per gli ingredienti semplici con cui si preparano, che richiedono di essere insaporiti. Tra le ricette più comuni troviamo gli strozzapreti al ragù, ma anche sugo di cinghiale, funghi, prosciutto e asparagi, o alcuni condimenti di mare, come il sugo di canocchie.
Guida all'acquisto
Gli strozzapreti si possono preparare in casa: se volete acquistarli, rivolgetevi al vostro negoziante di pasta fresca di fiducia.
Curiosità
Le interpretazioni sulle origini del nome “strozzaprete” sono diverse: si pensa che derivi dall’atto di “strozzare” le striscioline di sfoglia, ma esistono anche versioni più fantasiose e legate alla storia delle oppressioni clericali durate la lunga dominazione dello Stato Pontificio. Si pensa, infatti, che gli strozzapreti fossero preparati dalle azdore romagnole con gli avanzi della sfoglia come tassa da pagare al clero, e che di conseguenza, durante la preparazione, l’augurio fatto dalle massaie ai preti fosse proprio quello di strozzarsi con quel cibo!