Taralli al naspro

Introduzione
Sono le tipiche ciambelle che non possono mancare a un Carnevale in Basilicata. Ma sono una tradizione anche in Campania, Puglia e Calabria. Questo è uno dei pochi dolci di Carnevale che anziché essere fritto viene cotto in forno.
Alcuni ingredienti potrebbero contenere allergeni (glutine, lattosio..) o tracce di derivati animali. Per maggiori informazioni leggi le guide: “Alimentazione e allergeni” e “Alimentazione vegana” .
Preparazione
Mettete in una terrina la farina, le uova, l’anice, un pizzico di sale e un pizzico di zucchero. Lavorate a lungo tutti gli ingredienti, fino a ottenere un impasto morbido.

Tagliate la pasta in tanti tocchetti e date loro la forma di una ciambella. Foderate la leccarda del forno con la carta forno, disponetevi le vostre ciambelline e cuocetele per 10 minuti a 180°C.

Mentre i taralli si raffreddano, scaldate in tegame abbastanza capiente lo zucchero con l’acqua. Mescolate finché non avrete una miscela caramellosa.
Spegnete il fuoco e incorporate la buccia grattugiata del limone e la metà del suo succo.

A questo punto passate i taralli nel naspro, rigirandoli per bene in modo che si ricoprano completamente.
Fate raffreddare: il naspro sarà diventato una glassa solida e consistente.
Accorgimenti
Questi dolcetti si mantengono per parecchi giorni se li conserverete in una scatola di latta con coperchio.
Idee e varianti
Potete guarnire i vostri taralli con sferette argentate di zucchero, confetti colorati, agrumi canditi, semi di anice.
Avete la facoltà di dare libero sfogo alla fantasia, in fin dei conti è Carnevale!

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